Capitolo primo
“ …. Grosso per essere un cane….ma pur sempre un cane”
Achille guardo il panno verde e poi il compagno.
Le palle avevano girato fino a mettersi in una posizione strana, difficile. La loro si trovava incastrata in mezzo al castello, difficile non bere….. molto difficile.
- Dai Leo, facci vedere – disse l’eroe omerico – mostriamo a questi cazzoni come gioca un vero spartano… -
L’altro impugnò la stecca come fosse una lancia, girò attorno al tavolo per vedere la situazione da diverse angolazioni. Si mise la stecca di traverso sulle spalle muscolose e prese a parlare con voce profonda.
- Tiro difficile invero, mi ricorda quella volta che alle Termophili…. –
A sentire quelle parole i presenti iniziarono a latrare arrabbiati.
- e basta con sta storia-
- dei che palle-
- bastaaaaa!-
Leonida mise il broncio come un bambino, ed il suo compagno gli parlò più conciliante.
- E dai Leo, non fare così – disse Achille – ma cerca di capirci su. E’ stata una bella battaglia, ma sono passati tipo 2000 anni , l’abbiamo sentita , non so, un milione di volte. E’ come se io vi parlassi sempre della guerra di Troia. Mmmmh, buona questa coca light, mi ricorda che durante la guerra di Troia….. Ci capisci Leo? E poi scusa, chi più chi meno qua siamo tutti eroi, tutti tranne Beowolf, che è un ciarlatano ….-
A queste parole l’antico nordico cercò di ribellarsi ma venne subito zittito.
- Dai Beo, non sei un eroe, lo sai anche tu – fece maligno Ghilgamesh – cosa hai fatto per essere un eroe? –
- Ho ucciso il drago - provo a rispondere il guerriero
- Ma che drago – disse Leonida ancora risentito – i draghi non esistono, era un cane –
- Si ma grosso – provo a difendersi Beowolf
- Beo, grosso per essere un cane….. ma pur sempre un cane…. – Disse Achille ridendo.
In quel mentre l’altoparlante nell’angolo della sala gracchio. La voce atona e fredda si diffuse piano piano.
- Achille che Corre veloce, Leonida lo Spartano, Beowolf che Uccise il Drago, e Ghilgamesh il Sumero sono pregati di recarsi al campo numero tre. –
- Ma perché Achille che Corre veloce? – Chiese Leonida all’amico mentre uscivano dalla stanza .
- E chi lo sa – rispose il Pelide.
Arrivarono al campo tre, una cifra di altri eroi li attendevano li. C’erano anche Budica e Giovanna Darco.
- Ciao Pulzella – fece Ghilgamesh avvicinandosi e sfoderando un sorriso da novanta denti…. Ma non riuscì a proseguire, gelato dallo sguardo disgustato della dama.
- Neanche se fossi l’ultimo eroe al mondo Babilonese – disse con lieve accento francese.
Achille arrivò in soccorso dell’altro guerriero.
- E dai Giò, quanto sei scorbutica, lo credo che ti hanno bruciata viva. Comunque non è Babilonese, lo sai, è antipatico, come se chiamassero te Normanna. Ascolta piuttosto….. ma dov’è l’Innominata? –
- Non c’è – rispose la Pulzella – è via per lavoro –
Leonida, che per essere un Laconico era quel giorno relativamente ciarliero, disse la quarta frase della giornata… stranamente non riferita alle Termophili.
- Ma questa è sempre via? Siamo qui da 2000 anni l’ho vista si e no sei volte. Ma che lavoro fa poi –
- Non si capisce – intervenne la regina dei Siluri – fa cose, vede gente…. –
Attorno al gruppetto si strinsero altri eroi, un gruppo di soldati confederati, Annibale ed un po’ di tedeschi di varie epoche. Si avvicinò anche Attila, con in mano una palla ovale.
L’unno aveva una passione incredibile per il football americano e non si separava mai da quella palla.
- E se facessimo una partitella per ammazzare il tempo ?! – disse l’Ira di Dio , che aveva sempre voglia di ammazzare qualcuno o qualcosa.
Eroi buoni contro eroi cattivi? Semidei contro umani? Eroi antichi contro eroi moderni?
Alla fine fu scapoli contro ammogliati.
Capitolo secondo
“ …. Sono un defficiente .. sono un defficiente .. sono un defficiente”
Thor prende la palla, arretra mentre la difesa cerca di fargli guadagnare spazio per i tiro.
Speriamo che questa volta non mandi la palla in orbita.
Carica il braccio, fa partire un passaggio teso verso Riccardo Cuor di Leone che scatta sulla fascia.
Riccardo corre, corre, scarta un tedesco, salta un romano, si avvicina alla riga delle venti yard…. Ma ecco che Leonida ed Achille convergono su di lui. Dio quanto corre veloce questo Achille. Riccardo finta, e si accentra, i due eroi antichi si lanciano in un placcaggio da spezzare le ossa…..
Signori miei, il povero re inglese ora può guardarsi le chiappe senza lo specchio.
Gli inservienti lo portano via in barella.
Due ore dopo Achille e Leonida stavano seduti in un ufficio della direzione, davanti ad Odino infuriato.
- Sempre voi due, siete sempre voi due.. No Achille, non parlare …-
- Ma mister…-
- Ho detto di non parlare! Sono stufo di voi due. Ne combinate sempre una. Ho capito che qui abbiamo i poteri taumaturgici ma vi ho già detto di non abusarne. Quando è stato Nel dodicesimo secolo mi pare, quando avete rifatto la battaglia delle Termophili e cinquecento eroi sono morti. Abbiamo consumato tre quintali di polvere Pollon per riportarli in vita. Mi avete stancato. Tu Achille, va a parlare con il profeta, e corri veloce. –
- Si mister –
- E tu ignorante di uno spartano, va alla lavagna, e scrivi dieci milioni di volete “sono un deficente ” –
- Si mister –
Achille corse veloce da Gesù, che prendeva il sole bevendosi una coca light ghiacciata.
- Ciao fratello – disse il capellone – perché il mister ti ha mandato da me? Cosa hai fatto –
- Ma niente – minimizzo l’eroe – solo che Attila voleva giocare no, allora abbiamo fatto una partita ed io e Leo abbiamo placcato Riccardo un po’ duro –
- Che vuol dire un po’ duro fratello? – chiese il profeta alzandosi e togliendosi gli occhiali da sole rotondi.
- Mentre io lo tenevo Leo gli ha rotto il collo – confesso l’Acheo.
- Non devi essere violento con i tuoi fratelli, fratello, pensa al buon samaritano scalzo nel deserto infuocato……. Bla bla bla bla-
E mentre Gesù infliggeva al povero Achille una parabola lunga otto mesi, il greco faticava alla lavagna.
Sporco di gesso tanto da sembrare il fantasma di se stesso scriveva con spartano stoicismo per dieci milioni di volte “.. sono un defficiente.. sono un defficiente”.
E mentre scriveva pensava.
“ Io sono Leonida re degli Spartani, il più grande Spartano di tutti i tempi. Io ho sconfitto i Persiani alle Termophili…. Bè magari sconfitti no, ma li ho fermati per giorni. Erano tante le frecce che oscuravano la luce del sole, tanti i cavalli che quando bevevano prosciugavano i fiumi… ma non mi hanno piegato. E neanche questa prova mi piegherà. “
Mentre tutto questo succedeva nella terra senza tempo degli eroi, e mentre l’Innominata prendeva l’aperitivo beata in una ridente città montana, le porte dell’inferno iniziarono ad aprirsi.
Capitolo terzo
“… abbasso gli americani guerrafondai”
Nella notte dei tempi, quando il mondo era giovane, si erano ribellati agli Dei, e contro essi avevano combattuto una guerra feroce. Nonostante il loro numero e la loro forza erano stati sconfitti e rinchiusi nelle viscere della terra ma nulla era più stato come prima.
Mentre gli Dei superstiti raccoglievano in ogni dove Eroi, e soldi, per la battaglia finale, sotto la superficie del suolo loro tramavano, si moltiplicavano accoppiandosi incestuosamente tra parenti, stringevano patti con le potenze infernali che per loro forgiavano armi diaboliche.
Secolo dopo secolo Odino aveva visto le porte dell’inferno cedere piano piano, sgretolarsi davanti alla furia di quegli esseri dannati, ed alla fine era capitato.
Alla fine avevano ceduto.
Alla fine, gli Exogini erano tornati ed il Ragnarok era iniziato.
Usciti dal monte Fuji si erano riversati su Tokio che avevano messo a ferro e fuoco, come prima di loro solo Gozilla.
Coperti da esoscheletri lucenti, armati con cannoni laser portatili e vibrolame avevano sconfitto facilmente il debole esercito nipponico e annegato le isole nel sangue dei loro abitanti.
I Giapponesi erano diventati una razza in via di estinzione anche più
delle balene di cui tanto erano ghiotti.
Sconfitta la nazione del sol levante gli Exogini avevano attraversato il mare e si erano avventati prima sulla corea e poi sulla Cina.
L’immenso, antiquato e mal guidato esercito popolare cinese era stato distrutto in meno di un mese.
Cataste di teste mozzate si alzarono come montagne nelle pianure asiatiche.
La più improbabile delle alleanze aveva allora cercato di fermarli.
Un esercito misto indiano e russo si era addentrato fin nel cuore della mongolia per combattere questi feroci invasori alieni, mentre la flotta americana bombardava le retrovie del mostruoso, nascente impero…. Ed a quel punto tutto il mondo “civile” si era unito e sollevato…. Per manifestare contro gli USA.
Nelle piazze di Rio, Genova, Berlino, ovunque folle di no global erano scesi in piazza per gridare “…. Abbasso gli Americani guerrafondai”.
Gli Exogini avevano sconfitto Russi ed Indiani, ed i resti di quegli eserciti battuti si erano ritirati verso est per unirsi alle forze della NATO. Avevano spazzato dal mare Americani, Inglesi ed Australiani, e si erano diretti verso il Pakistan ed il medio oriente.
Nelle moschee di tutto il mondo si erano levati appelli per una nuova guerra santa contro il nuovo satana.
Mentre ottanta milioni di mussulmani si preparavano ad affrontare il nemico ai piedi dei monti più alti del mondo, in una terra senza tempo una nuova forza, una forza che aveva aspettato per secoli, iniziava a svegliarsi.
La voce girava ormai da giorni tra gli eroi.
Il momento stava finalmente arrivando.
Lo si poteva sentire nell’aria che qualcosa era cambiato.
C’era tensione, movimento, attesa.
Stava arrivando, lo si vedeva nei volti tesi delle Valkirie di guarda, dall’arrivo continuo di cargo della DHL. Nel fare nervoso e secco di Odino e Loki, e degli altri Dei e semidei.
Achille quel giorno si sentiva carico come una bomba atomica, non si era sentito così da quando aveva sfidato e sconfitto Ettore, da quando aveva mangiato il famoso cavallo di Troia.
Che giornata quella.
Priamo aveva scommesso che se fosse riuscito a mangiarsi un cavallo da solo avrebbe aperto le porte di Troia, Achille aveva accettato.
All’alba era sotto le mura di pietra davanti alle quali combattevano da dieci anni, ed i Troiani avevano portato un cavallo veramente enorme.
Una bestia gigantesca ed obesa, grande quanto due buoi.
Achille ci aveva messo tutto il giorno, ma piano piano, a partire dagli zoccoli se lo era mangiato tutto…. E Priamo aveva dovuto aprire le sue invalicabili porte di bronzo.
La voce fredda ed atona usci dagli altoparlanti strappandolo ai suoi ricordi. Ma anche in quella voce metallica quel giorno c’era una vena di ecitazione…. O forse era solo un’impressione di chi aveva aspettato per millenni di tornare ad essere un guerriero.
Di nuovo la guerra, di nuovo il cantare delle armi, le grida dei morenti.
Il Pellide sorrise sentendo la voce chiamare all’adunanza tutti gli eroi al campo principale.
Si vesti in fretta e corse veloce verso il suo destino.
Da ogni angolo gli eroi correvano verso il campo delle esercitazioni, era come vedere un fiume prima piccolo a cui ad ogni metro si aggiungono affluenti, ognuno con la sua acqua e la sua forza. Si vedeva il rivolo trasformarsi in una valanga inarrestabile di corpi, urla ed energia.
Capitolo quarto
“soldato Pera”
Gli Eroi erano tutti presenti fino all’ultimo….. tranne l’innominata che era ad un meeting con le vendite.
Davanti a loro Odino, su un mucchio di casse alto come una piramide di quelle piccole, circondato da uomini in grigio verde dall’aria dura.
- Eroi – urlò il vecchio guercio – il momento è arrivato, è giunto. I nostri crudeli nemici hanno sfondato le porte dell’inferno ed assalito il mondo degli uomini. Per questo motivo da sempre vi ho raccolto sui campi di battaglia di tutto il mondo. Per questo momento. Siete pronti ad affrontare questi mostri assetati di sangue? –
- SIIIIIIIIIII – urlarono migliaia e migliaia e migliaia di voci.
- Siamo pronti – urlarono i più vicini.
- Bè – rispose Odino – proprio pronti no. Diciamocelo siete un po’ fuori forma e poi l’arte della guerra è un poco cambiato con il passare degli anni…. Avete bisogno di un piccolo aggiornamento, per questo ho fatto venire il sergente Gunny –
A queste parole un uomo rasato quasi a zero, dall’aria dura tanto da sembrare intagliato nella roccia, fece un passo avanti. Indossava una vecchia mimetica logora, ed un paio di occhiali da sole a specchio. Nell’angolo della bocca teneva un bastoncino di legno che ruminava con rabbia.
L’uomo prese fiato ed urlò come un pazzo.
-AAAATENTI-
Gli eroi si zittirono di botto e cercarono di mettersi in riga e sull’attenti.
- Brutti stronzi, sacchi di merda – urlò l’uomo andando verso la massa con l’aria volerseli mangiare – manco ci assomigliate a dei soldati, mi fate schifo, siete un orrore .-
- Tu – urlò come un pazzo all’indirizzo del primo della prima fila – tu come ti chiami sacco di merda? –
- Alessandro Magno signore –
- E da dove vieni sacco di merda? –
- Dalla Macedonia signore –
- Non ti ho sentito –
- DALLA MACEDONIA SIGNORE-
- SACCO DI MERDA NELLA MACEDONIA CI SONO SOLO LE MELE, LE BANANE E LE PERE. TU NON MI SEMBRI UNA MELA, SEI FORSE UNA BANANA?-
- NO SIGNORE –
- ALLORA SE NON SEI UNA BANANA SEI UNA PERA. DA OGGI TU SEI IL SOLDATO PERA. HAI CAPITO SOLDATO PERA-
- SI SIGNORE –
A questo punto il capo istruttore schiocco le dita e gli altri sergenti divisero la massa degli eroi in piccoli gruppi per mostrare loro le armi ed iniziare l’addestramento.
- Questo ragazzi è il complesso da battaglia per la fanteria Terminator. L’armatura potenziata è dotata di servomuscoli che moltiplicano per due la vostra velocità e per dieci forza e resistenza. La corazza in carbonio – titanio vi può proteggere da tutto tranne i colpi più duri .L’armatura è NBC, ha un computer balistico integrato, un sistema medico di emergenza, un sistema di regolazione termico ed una radio satellitare. Questo è un lancia minimissili integrato, missili a guida termica, anticarro ed antiaerei. Questo il mitragliatore Gauss. Spara dardi di tugsteno a 2500 metri al secondo, 5000 colpi al minuto, caricatore da 10.000 colpi. Questa la chiamiamo spada a catena, sembra più una sega elettrica che una spada può tagliare un carro armato. Il tutto pesa una tonelata e viene alimentato da una cella atomica. Questo invece è il complesso da combattimento aereo, detto Arcangelo. Rispetto al primo ha una infrastruttura alare e dei motori direzionali che lo fanno arrivare a mach 4. E’ anche dotato di un laser a lungo raggio per il combattimento aereo. Domande?-
- Io – disse Drake alzandosi in piedi – chi ha costruito queste meraviglie tecnologiche –
- I puffi – rispose l’istruttore
- Fichi – disse ammirato il corsaro con aria sognante.
Capitolo quinto
“il vostro comandante sarà….”
Gli Exogini sconfissero le forze riunite dell’Islam in una battaglia veramente furibonda. I seguaci di Allah combatterono come leoni, con i loro carri t90 e con gli elicotteri Mi 24, ma furono completamente annichiliti dalle creature infernali.
Sconfitti i guerrieri della mezzaluna gli alieni si divisero in due armate.
La prima attraversò la Persia ed il mar rosso e si diressero in Africa trasformando il continente nero in un enorme mattatoio.
La seconda armata punto verso l’Europa.
Nel cuore della Turchia le forze della NATO e quello che rimaneva dell’esercito Russo si erano attestate su posizioni attentamente fortificate.
Gli Exogini attaccarono a testa bassa e furono respinti.
Per poco, a fatica, ad un costo enorme, per la prima volta i mostri furono fermati. Se non sconfitti almeno rallentati nella folle corsa che era costata la vita già a quattro miliardi di umani.
Gli eroi erano schierati in piazza d’arme, rivestiti delle possenti armature da battaglia Terminator ed Arcangelo.
Odino li aveva riuniti per un ultimo discorso e per comunicare loro il nome del generale che li avrebbe guidati in guerra.
Tra i presenti c’erano tutti i grandi geni militari della storia, e da sempre si discuteva di chi sarebbe stato il prescelto.
Tra le centinaia di candidati i più quotati erano Napoleone, Annibale, Alessandro il Grande, Rommel e Yamamoto. Ma molti molti altri erano i papabili.
Odino mise fine al brusio salendo su un palco appositamente costruito.
- Eroi – disse –Eroi. Per millenni abbiamo aspettato questo momento, abbiamo aspettato che gli orribili mostri uscissero dall’inferno per tornare a coprire il mondo di sangue. Abbiamo raccolto voi, i più grandi guerrieri della razza umana, per forgiare un esercito capace di fronteggiare i nostri nemici. Perché credete che la terra degli uomini sia sempre, sempre , sempre in guerra? Mio figlio Loki la fomenta da sempre perché è la guerra che forgia gli eroi, voi. Ora è giunto il momento figli miei. Avete la forza, l’esperienza e le armi. Siete i migliori di sempre, siete l’unica vera speranza della razza umana e degli dei. Figli miei siete pronti per la lotta finale?-
- SIIIIII – Gridarono migliaia di voci
- Siete pronti a sterminare l’odiato nemico?
- SIIIIII
- Scusa Odino – fece una voce in fondo al gruppo
- Dimmi caro – Rispose l’arcigno dio in uno dei suoi rarissimi momenti di buona.
- Bè Odino, sai, ci stavamo chiedendo chi ci guiderà nel Ragnarok. Ok il capo sei tu ma chi sarà il generale sul campo? –
- Avete ragione, ci ho pensato a lungo ed ora che ho deciso è giusto voi sappiate chi vi condurrà alla vittoria o alla morte, il vostro generale sarà….
- Saràààà – fecero eco gi eroi tesissimi
- Sarààààà – ripete Odino con sadismo
- SARAAAAA – fecero nuovamente gli eroi allo spasmo
- Sara l’innominata – fini il dio soddisfatto.
A questa affermazione segui un silenzio così freddo che a confronto l’era glaciale era un’estate torrida.
Piano piano, prima a gruppi poi tutti assieme i guerrieri si misero a parlottare tra loro mentre gli dei si guardavano nervosi l’un l’altro.
Alla fine Achille diede voce ai pensieri di tutti.
- Odino, scusa ma dici sul serio? – Disse il Pellide
- Certo – rispose questi
- Be, scusa, con tutto il rispetto ma qui davanti a te ci sono i più grandi condottieri della storia, perché quella, che non c’è mai e già non si capisce con che criterio sia entrata nella cerchia degli eroi visto che la cosa più marziale che ha fatto è la collazione. –
- Ma ha un bel curricula…..-
- Ma scusa, ma chi se ne frega del curricula, non ha neanche mai visto un’arma. E poi dov’è ora?-
- Ma non so aveva una riunione e poi le ferie-
- Ascolta Odino, te lo dico a nome di tutti. Noi ti siamo grati per averci portato qui, per le guerre nel mondo , per le armi e tutto il resto, però questa cosa dell’innominata proprio non la si digerisce-
A queste parole il vecchio andò su tutte le furie. Mentre dei minori ed istruttori si stringevano attorno a lui si mise a sbraitare in direzione degli eroi.
- Ingrati bastardi – urlò – sareste tutti morti da secoli senza di me ed ora farete quello che dico io . Capito? Quello che dico io –
Si senti lo scatto secco di una leva di armamento messa in posizione di tiro ed il ronzare delle canne rotanti. Poi una pioggia di proiettili ultrasonici al tugsteno inondo il palco.
Achille avanzo svuotando il caricatore da diecimila colpi in un’unica lunghissima raffica.
Odino fu colpito e trapassato in più punti, cercò di urlare ma non ce la fece, i polmoni forati si stavano riempiendo di sangue.
Istruttori e dei minori furono ugualmente investiti dalla pioggia di dardi ad alta penetrazione, il palco crollo come tagliato in due da un’enorme sega elettrica.
Alla pioggia di morte segui il silenzio, rotto solo dal ronzio delle canne rotanti che giravano a vuoto sull’arma ormai scarica.
Il primo a riprendere la parola fu Senofonte.
- Faremmo come abbiano fatto durante la marcia fino al mare, quando i persiani hanno assassinato i nostri generali. Eleggiamo tra noi gli uomini che ci guideranno –
Nel carapace vuoto di un’armatura Terminator fu fatta un’urna, e ognuno degli eroi a turno votò cinque nomi.
Così furono scelti il generale supremo ed i quattro comandanti di divisione, loro scelsero gli altri ufficiali.
Capitolo sesto
“signore, fuori dalla porta ci sono Spartaco e Stallone, e vogliono parlarle”
Il quartier generale della NATO si trovava nel cuore della Seconda Roma, un tempo Bisanzio, poi Constantinopoli, poi di nuovo Bisanzio fino a diventare Instanbul ed alla fine una fumante distesa di macerie.
La città eterna aveva visto innumerevoli eserciti passare.
Greci, Persiani, Macedoni, Romani, Crociati, Turchi…. Ora era la volta delle truppe Europee ed Americane che formavano il grosso della coalizione raccolta attorno alla NATO.
Forse domani avrebbe visto passare un ultimo esercito, un esercito di creature giunte dall’inferno per annegare il mondo nel sangue.
La zona più vicina al mare era un enorme campo logistico. Navi ed aerei civili, requisiti, scaricavano quantità impressionanti di uomini e materiali dalla vicina Europa, e caricavano quantità ancora più impressionanti di morti e feriti.
I battaglioni venivano formati e riforniti e mandati frettolosamente al fronte a riempire i vuoti sanguinosi aperti dai primi scontri.
Nei quartieri più belli si era installato il comando tattico della coalizione.
I generali, tutti uomini con molte stelle sulle spalle, studiavano complessi schemi tridimensionali con aria preoccupata.
Le prime truppe europee a scendere in campo, e rafforzare le divisioni turche ed Israeliane erano stati i parà della Folgore, della centunesima divisione americana e le forze di pronto intervento inglesi e francesi.
Era stato un bagno di sangue, ma in qualche modo, almeno le truppe con la stella di David avevano tenuto la loro parte del fronte e questo aveva permesso alle forze corazzate americane ed europee di schierarsi e contrattaccare.
Gli Exogini avevano reagito con brutale ferocia ma quando i resti dell’esercito russo erano riapparsi a nord si erano ritirati per riorganizzare le loro file e richiamare i distaccamenti mandati a macellare umani in altre parti dell’Asia o del medio oriente.
Questa parziale vittoria era costata alla NATO metà delle truppe impegnate in prima linea ed i rinforzi che arrivavano non bastavano a coprire le perdite. Soprattutto le perdite di mezzi pesanti moderni.
Il comandante in capo della coalizione, Generale Sigfried von Niebelung leggeva un rapporto sullo schieramento delle forze canadesi quando il suo aiutante entrò con aria imbarazzata.
Qualcosa nell’aria del giovane colse l’attenzione del generale.
Von Niebelung alzò gli occhi dal dispaccio e fissò con aria interrogativa l’uomo sull’attenti davanti a lui.
- Signore……-
- Dica Capitano-
- Signore ….. signore, fuori dalla porta ci sono Spartaco e Stallone, e vogliono parlarle…. Hanno delle armature simili a quelle del nemico, dicono che c’è un’armata di eroi morti e risorti che è pronta a scendere in campo al nostro fianco e che devono coordinarsi con noi. –
- Eroi morti?-
- Si Signore –
- E lo ha detto Stallone? L’attore? Ma non era morto? –
- Si signore. Deve essere risorto anche lui Signore. –
Il generale guardò l’immagine a grandezza naturale di un exogino in armatura da battaglia Lycan, messa in fondo alla sala tattica. Il mostro stava sventrando con gli artigli al titanio della sua armatura un veicolo blindato turco.
- A questo punto ci posso anche credere – disse l’uomo con aria stanca – li porti qui.-
Capitolo settimo
“E giunse l’alba”
E giunse l’alba.
Le truppe della NATO aspettavano sveglie nei bunker corazzati l’arrivo del nemico. Davanti a loro c’era quello che restava della ricca campagna Turca, un paesaggio lunare devastato dal napalm e dall’esplosivo ad alto potenziale.
Da lontano, da est, giunse una strana cantilena. Un canto primordiale, e bestiale. Un suono capace di gelare il sangue nelle vene.
Durò ore, poi la terra davanti alle armate umane esplose, vomitando nugoli di Gargoyle e Vampire che presero quota e si avventarono urlando contro i Raptor e gli Euofighter della NATO.
Torme di alieni in armature da battaglia Lycan e Ghoul sciamarono nella terra di nessuno, urlando, sparando e sbavando come cani rabbiosi.
Gli umani li attesero a pie fermo.
Dietro di loro c’era il mare, nessun posto dove scappare. E ancora dietro le loro famiglie, i loro amici. Tutti avevano visto le immagini di quello che succedeva nelle terre conquistate dell’Asia e dell’Africa.
Aspettarono con le dita tese sui grilletti, pronti a combattere e morire.
I cannoni, i lanciamissili, le mitragliere fecero cadere una pioggia di fuoco sugli alieni ululanti. Migliaia di guerrieri in armatura furono fatti a pezzi ma la forza della carica non fu arrestata.
Gli Exogini sfondarono la prima linea degli umani, facendosi largo a colpi di laser ed artigli potenziati tra i bunker ed i carri armati. Altri alieni spazzarono dal cielo i caccia e si gettarono in picchiata come bestie feroci contro l’artiglieria che sparava sui mostri dalle retrovie….. poi accadde.
Migliaia di forme spettrale emersero dalle nubi e attaccarono.
Laser contro laser. Artigli potenziati contro spade a catena e minimissili. Arcangeli, Gargoyle e Vampire si strinsero in uno scontro violento e bestiale a 4000 km h di velocità.
Altri Eroi, coperti armature Terminator, comparvero a sud colpendo sul fianco la massa degli Exogini, mentre le riserve corazzate della NATO si facevano avanti per stringere le distanze.
Gli alieni, presi tra il fuoco concentrato e diretto di M4 e Leopard cinque da una parte, e da quello degli eroi dall’altra, rallentarono la carica, si fermarono confusi cadendo a centinaia.
Forse sarebbe bastato il fuoco incrociato a mettere fine allo scontro, ma gli uomini venuti dal limbo erano nati per lo più in ere dove i guerrieri si scontravano corpo a corpo, acciaio contro acciaio , guardandosi negli occhi.
Molti, moltissimi, fecero cadere i cannoni Gauss e misero mano alle spade a catena.
Urla di guerra antiche riecheggiarono tra il rumore dei cannoni ed il sibillio dei laser.
Achile e Leonida guidarono la carica contro il nemico di sempre.
Il Pellide correva veloce, come suo solito. L’armatura lo proteggeva dalle schegge roventi che tagliavano l’aria.
La strumentazione lo avverti dell’arrivo di un missile nemico. Saltò e scarto verso destra mentre il Pod difensivo rilasciava Flare incandescenti.
Il missile esplose troppo lontano per essere un pericolo ed il greco fu in mezzo ai nemici.
Un Arcangelo, stretto in un abbraccio mortale con un Vampire si schianto poco davanti ad Achille, distraendo gli Exogini più vicini.
L’acheo fu tra loro roteando la pesante arma. Tagliò un braccio corazzato, colpì con forza una visiera. Qualche cosa di pesante lo urtò al fianco. Un alieno era riuscito a passare la sua guardia ed a colpirlo con gli artigli potenziati ma Leonida era vicino. Il Re spartano sparò a bruciapelo una salva di dardi perforanti alla testa dell’essere e si mise a fianco dell’amico. Schiena a schiena affrontarono un’orda di mostri infernali.
Un laser ad alta intensità colpi lo Spartano ad una gamba, fondendo il rivestimento di carbonio – titanio. Achille svuotò il Pod lanciamissili contro i nemici respingendoli quel tanto che bastava per farsi lo spazio sufficiente a mettersi davanti all’amico ferito.
Con l’armatura bruciata ed ammaccata, la pesante spada in mano urlo in greco antico ed in inglese, sfidando chiunque a farsi sotto.
Lo scontro durò due giorni, durante i quali molti eroi antichi e nuovi si misero in mostra e molti, moltissimi persero la vita.
Gli Exogini combatterono fino all’ultimo. Non si ritirarono, non chiesero pietà non si arresero. Combatterono fino ad essere sterminati.
La seconda sera scese in una terra devastata coperta di rotami fumanti e corpi sanguinanti.
Metà dell’armata aliena era stata annientata, sia pur ad un costo incredibile.
Achille, stanco e coperto di sangue rosso e verde, alzò la testa e diresse lo sguardo verso verso sud ovest…… sapeva che li altri nemici attendevano la lama dentata della sua spada.
Capitolo Ottavo
“…l’uomo più furbo della storia”
Gli Eroi si erano aspettati che la seconda armata di Exogini tornasse sulle sue orme, correndo ad affrontare il nemico che aveva massacrato i loro fratelli.
Gli alieni invece continuarono la loro marcia sanguinosa verso città del capo, sarebbero stati gli umani a doversi muovere per cercare lo scontro.
I generali dell’armata del Ragnarok però erano preoccupati.
Avevano perso un’infinità di uomini e mezzi ma quello che era peggio, un questo momento, era la carenza di munizioni e ricambi.
Fu chiamato l’uomo più furbo della storia.
- Odisseo – dissero i generali – va dai puffi e procuraci l’armamento che ci serve. –
- E dove li trovo i puffi? – Chiese il greco?
- Non lo sappiamo – Risposero questi.
- E con cosa li pago? – Controbatte l’eroe omerico.
- Ma per l’ADE – urlò Achille che conosceva l’altro dai tempi della guerra di troia e lo sopportava poco o niente – passi per essere l’uomo più furbo della storia dicelo tu come farai…..
In quello si intromise il generale Cuccia, che come eroe non valeva nulla ma faceva parte del gruppo perché aveva amici, che erano amici di altri amici.
- A questo ci potrei pensare io , sapete , mi sono permesso di prendere il tesoro di Odino prima di partire, ed ho investito quasi tutto in alcuni titoli che sono cresciuti di valore, e poi ho fatto dei future sui derivati e…..- si rese conto che gli altri lo guardavano straniti senza capire e pensò di semplificare - … e per farla breve siamo i fieri possessori di due quadrigliardi di dollari d’oro.-
Achile guardo l’italiano chiedendosi per la prima volta se veramente fosse Odisseo l’uomo più furbo della storia…….
In un altro tempo in un’altra era un guerriero in armatura Terminetor si trovò davanti un ometto blue con pantaloni, berretto e barba bianca.
- Grande Puffo – disse Ulisse – abbiamo bisogno di dardi al tughsteno e missili. Pezzi di ricambio, celle atomiche…. Ti pagherò a peso d’oro il materiale bellico che ci darete.-
- E che ce ne facessimo noi Puffi dell’oro? – disse il Grande Puffo con forte parlata meridionale. – Che lo mangiassimo l’oro? –
- E allora cosa volete in pagamento – chiese il greco senza batere ciglio.
- Cioccolata – disse l’omino blu – extrafondente, e anche con il peperonicchio. Dieci tonnellate di cioccolato per ogni tonnellata di ferramente mi darà vossia. Capiste??-
In un altro tempo in un’altra era un guerriero in armatura Terminator si trovò davanti alla recepionist della sede svizzera di Nestlè.
- Voglio comprare del cioccolato, pago in oro- Disse Odisseo.
- Noi – farfugliò la ragazza nervosa- noi non vendiamo al pubblico-
- Sono sicuro che farete un’eccezione – disse il greco facendo scattare l’otturatore del cannone Gauss-
- E quanto ne volete? – chiese la ragazza con voce stridula e spaventata.
- Venti milioni di tonnellate- rispose l’uomo.
- Chiamo, chiamo il presidente –disse la centralinista isterica mentre il greco giocherellava con il grilletto del cannone.
Capitolo Nono
“…li friggerò nello strutto”
Mentre gli Eroi feriti si rimettevano in sesto e revisionavano gli armamenti, Odisseo da non si sa dove fece arrivare carichi su carichi di nuove attrezzature belliche made in Puflandia.
Migliaia di uomini furono reclutati tra i resti dell’esercito Cinese ed Indiano, tra gli Arabi e gli Africani. Uomini pieni di rabbia ed odio, che avevano visto le loro nazioni macellate dai demoni furono rivestiti di armature Ternminator ed andarono a formare il corpo dei Cadetti.
Intanto la seconda armata di Exogini fini la sua corsa sanguinosa a Città del Capo. L’esercito SudAfricano fu sconfitto e si ritirò verso la Namibia, mentre gli alieni si abbandonavano ad un’orgia di sangue e violenza nelle pianure costiere.
Seduto su un trono di ossa, sopra una immensa piramide di teschi ancora sanguinanti, Eccegorgum, signore dell’Orda Scarlata , ascoltava i resoconti dei suoi luogotenenti.
Era incredibile ma l’Orda Cremisi era stata annientata. Gli eserciti umani supportati dall’Antico Nemico avevano fatto a pezzi i loro Non Fratelli.
Il principe degli Inferi si alzò urlando e decapitò con un colpo degli artigli al titanio lo sventurato che stava facendo rapporto.
La testa rotolò fino alla fila degli altri luogotenenti, inginocchiati davanti al loro signore.
Eccegorgum urlò con voce stridula.
- Lo sapevo che non avremmo dovuto dividerci. Le orde avrebbero dovuto continuare a marciare assieme, avremmo schiacciato qualunque nemico…. Tutta colpa del piano di quei maledetti consulenti Capgemini. Ma che ne capiscono loro di guerra? E si sno fatti pure pagare a peso d’oro. Ma hanno capito male, questa volta si pentiranno delle loro malefatte. Noi non siamo una multinazionale delle telecomunicazioni, siamo Gli Exogini! Come è vero Satana li sterminerò fino all’ultimo. Li annienterò, caverò loro gli occhi e li friggerò nello strutto.
Mentre nugoli di Vampire si alzavano in volo dal Sud Africa per portare la vendetta di Eccegorgum in tutte le sedi Capgemini del mondo, Eroi, Cadetti ed il meglio delle forze NATO superstiti iniziarono ad attraversare l’Africa verso l’appuntamento fatale.
Capitolo Decimo
“La battaglia finale”
Nelle Savane dell’africa meridionale sorse il sole e le armate iniziarono a schierarsi.
Il piano era stato stabilito notti prima da Annibale e Rommel, che per essere strateghi di epoche tanto diverse andavano straordinariamente d’accordo.
- Gli Arcangeli ed i caccia attaccheranno per primi – aveva detto Rommel - dovranno trascinare le forze aeree nemiche verso il mare, dove le Flotte riunite potranno far sentire il peso della loro contraerea-
- Saremo senza appoggio aereo – aveva obbiettato Achille.
- Si – aveva risposto il tedesco – O meglio, ci resteranno gli elicotteri ma questa sarà soprattutto una battaglia terrestre. Ora lascio la parola ad Annibale per i dettagli .-
- Il centro dello schieramento sarà tenuto dalle forza della NATO e dagli Afrikanner – disse il punico mostrando lo schieramento su una mappa 3d - Su entrambe le ali ci saranno i cadetti, dietro gli Eroi , in riserva. Le forze convenzionali dovranno cedere terreno, mentre i cadetti resteranno saldi come rocce. Lo schieramento, sotto la pressione nemica , prenderà la forma di una U. A questo punto gli Eroi attaccheranno sulle ali e sul retro l forze nemiche per imbottigliare gli Exogini e circondarli. –
Molti romani morti nella battaglia di Canne alcuni millenni prima testimoniarono l’efficacia di questo schema, ma alcuni Eroi moderni erano dubbiosi.
- Potrebbe funzionare – disse Custer – ma solo se i Cadetti riusciranno a reggere senza perdere terreno .-
- Si che riusciranno – disse il Feroce Saladino – hanno visto le loro nazioni massacrate dal nemico. Le loro famiglie sono state sterminate. Avranno perdite tremende ma combatteranno fino all’ultimo. Pagheremo questa vittoria con il loro sangue ma funzionerà-
Il sole rosso sorse come ogni mattina, ma quella era una mattina particolare.
Il cielo fu attraversato dalle scie dei caccia e degli Arcangeli che volavano veloci verso il nemico, mentre migliaia di cannoni iniziarono a riversare ferro e fuoco sulle file degli alieni.
Vampire e Gargoile si alzarono in massa, urlando di rabbia, verso i velivoli nemici ed il cielo divenne una versione ad alta tecnologia dell’inferno. Corpi contorti e deformi sfrecciavano velocissimi attorno agli Arcangeli ed ai caccia. Cannoni a tiro rapido, laser e missili a corto raggio ridussero centinaia di aerei o armature in carcasse bruciate. Piano piano lo scontro lasciò la terra ferma e si trascinò verso il mare e verso i cannoni delle corazzate e degli incrociatori delle flotte riunite.
Come una tempesta gli Expogini si gettarono sulle navi degli umani affondandole uno dopo l’altra mentre le loro file venivano sempre più assottigliate negli scontri furibondi.
Sul fronte terrestre invece furono gli alieni ad attaccare.
Ancora una volta guerrieri in armatura potenziata Lycan e Ghoul si gettarono nella mischia schiumanti di rabbia sotto un fuoco intenso e preciso. Si fecero sempre più sotto le forza NATO attaccando con razzi, laser ed artigli e gli umani iniziarono quasi subito ad arretrare. Diversamente andavano le cose sui fianchi. I Cadetti erano poco pratici degli armamenti ad alta tecnologia dati loro da poche settimane. Per ogni Exogino ucciso tre umani cadevano ma con un coraggio degno di quello degli Eroi tennero le posizioni senza arretrare di un metro. Uomini mutilati e morenti continuarono a sparare sul feroce nemico invocando i nomi di mogli e figli scomparsi tra cataste di corpi.
Eccegorgum guardava soddisfatto gli schemi tattici della battaglia. Le forze aeree sembravano in seria difficoltà ma lo scontro terrestre andava bene. Le forza convenzionali nemiche avevano inziato a cedere quasi subito, e l’Antico Nemico si era dimostrato tenace e risoluto ma meno abile di quanto avesse temuto. Vide lo schieramento nemico allungarsi e disegnare una U. Decise che era il momento di colpire con le riserve, spezzare il centro della NATO, dove le forze della Germania Federale sembravano sul punto di cedere. Si mise il mantello di pelle umana e protetto dalla sua scorta si appresto a portarsi tra le prime linee per partecipare al massacro.
Annibale diede il segnale, ed Achille si appresto a portare i suoi guerrieri fuori dai bunker.
Gli Eroi lasciarono alla loro destra i Cadetti che continuavano a resistere con la forza della disperazione e si gettarono sulla retroguardia degli Exogini.
Achille avanzava veloce sotto il fuoco dei laser, sparando e rilasciando flares incandescenti per confondere i sistemi di tiro nemici.
Ettore cercò di superarlo ma fu centrato sa una salva di raggi che gli fuse addosso la corazza al carbonio – titanio. Il Pellide vide la morte definitiva dell’altro Eroe omerico che in un altro tempo ed un’altra era aveva lui stesso ucciso. Questa volta non ne trasse sollievo ma altra rabbia.
Urlando in greco antico ed inglese continuò a correre sparando un caricatore dopo l’altro.
Le distanze si chiusero e due Exogini gli si fecero sotto con gli artigli potenziati sporchi di sangue.
L’umano che avevano davanti però non era un cadetto, era un guerriero nato con la spada in mano in un’epoca in cui la guerra era vista come una serie di duelli individuali.
L’uomo scarto di lato saltando e colpendo verso il basso con la spada a catena. La lama dentata tagliò metallo e carne e l’essere degli inferi cadde a terra contorcendosi.
Achille sparò un missile contro il secondo e mentre questi cercava di evitarlo lo colpì con un feroce fendente all’elmo.
Ancora una volta la lama dentata morse a sangue un nemico strappandogli la vita.
Eccegorgum schivò un colpo di spada e si portò sotto la guardia dell’avversario, un vichingo di nome Harald. Colpi ripetutamente con gli artigli potenziati fino a fare a brandelli l’antico nordico.
Attorno a lui la sua guardia del corpo fini di sbarazzarsi della pattuglia di guerrieri che li aveva assaliti.
Capì che la situazione si faceva difficile per i suoi, con questi nuovi temibili avversari che li attaccavano alle spalle. Se voleva salvare l’Orda doveva aprire un varco nelle tenaglie che li stavano stritolando.
Raccolse attorno a se tutti i guerrieri che trovò lungo il suo cammino e si getto contro le linee degli Eroi.
Achille finto alto e poi si esibì in una serie di fendenti alle gambe.
L’avversario in qualche modo riuscì a schivare i colpi ma solo per finire nel campo di tiro di Alessandro il Grande che lo liquido con una slava di dardi ad alta penetrazione.
Il macedone aveva sempre adorato Achille e combattere al suo fianco era stato il sogno della sua vita terrena.
Guardò l’altro guerriero che riprendeva fiato e nel farlo si accorse del nuovo pericolo.
Un Exogino gigantesco coperto di pelle umana si stava facendo largo tra le file degli Eroi e sembrava sul punto di spezzare l’accerchiamento.
Achille seguendo lo sguardo dell’altro vide la scena ed imprecò. Chiamo via radio Leonida ed i trecento Spartani della riserva ed assieme alle sue truppe si diresse verso il nemico.
Eccegorgum uccise il quinto Eroe della giornata.
Ancora poco ed avrebbe spezzato l’accerchiamento e poi….. vide un piccolo gruppo di umani in armatura di battaglia caricare le sue truppe personali.
Urlando di rabbia accolse i nuovi nemici.
Uccise facilmente un nuovo nemico e si trovò davanti due guerrieri armati di spada a catena.
Fu Alessandro il Grande ad attaccare per primo il gigante, deciso a mostrare al suo mito quanto valeva.
Il mostro schivò il colpo con una velocità incredibile per un essere così grande, e rispose con un colpo di artigli che spezzo il braccio sinistro del macedone.
Achille attacco l’Exogino di fianco riuscendo a colpirlo sotto il braccio, ma l’armatura del mostro era eccezionalmente spessa e la lama rimbalzò con poco danno.
L’alieno rispose con un fendente che l’Acheo schivò a fatica. Alessandro il grande ne approfittò per colpire il mostro alle spalle e questa volta il sangue verde dell’essere sprizzo in abbondanza.
L’essere si voltò urlando di rabbia e decapitò il macedone con un colpo feroce.
Achille gli fu di nuovo addosso ferendolo alle braccia ed alle spalle con una serie di fendenti, ma l’Exogino invece di cedere contrattacco colpendo l’eroe omerico al ventre.
Gli artigli potenziati sfondarono l’armatura ferendo malamente l’umano.
Alzò il braccio per finirlo ma l’arto fu staccato da un minimissile esplosivo.
La bestia urlò voltandosi e si trovò davanti Leonida.
- Lascia stare il mo amico – ringhiò lo spartano tirando il grilletto del canone Gauss.
Un uragano di dardi al tugsteno fece a pezzi il corpo di Eccegorgum scagliando la sua anima urlante nell’inferno da cui era venuto.
Lo scontro fu ancora lungo e duro ma senza una guida le creature infernali furono pian piano circondate ed eliminate una ad una.
Nelle lande meridionali di un continente cimitero le creature imprigionate nell’inferno dalla notte dei tmpi furono sterminate dagli eroi, come mesi prima lo erano stati gli DEI nel loro paradiso.
EPILOGO
I Puffi morirono tutti a casa della glicemia, in internet si disse che la Nestlè non avendo più bambini del terzo mondo da uccidere con il latte si era data allo sterminio delle creature mitologiche con la cioccolata.
I consulenti furono sterminati dagli Exogini e le aziende iniziarono a macinare utili mai visti, un vero boom economico.
Gli Eroi superstiti divennero celebrità e chi più ci meno entrarono a far parte dello show business.
Leonida ed Achille divennero due star del Wrestling.
Un giorno un giornalista di una rivistaccia femminista chiese all’Acheo come era stato essere comandato da una donna.
- In che senso - chiese Achille stupito.
- Be, dall’Innominata, sappiamo che era lei a comandare gli Eroi.
- E chi lo dice? – Chiese l’Eroe mediamente imbestialito?
- Lei , sta anche scrivendo un libro nella sua villa da 20 milioni di dollari donatale dal popolo americano riconoscnte.
Achille dopo questa intervista si chiuse nel suo cupo silenzio che già lo aveva reso famoso ai suoi tempi.
Un giorno sparì dalla circolazione, quella sera stessa successe qualche cosa alla villa dell’innominata, di cui rimase solo un cratere fumante.
Dopo quel giorno il guerriero omerico riprese il buon umore.
lunedì 26 novembre 2007
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